Con l'unione amministrazione della Valacchia e della Moldavia sancita nel 1858 alla Convenzione di Parigi delle Grandi Potenze e con l'elezione nel 1859 di un unico principe nella figura di Alessandro Cuza, nel 1862 nasce lo Stato Unitario di Romania.
Le tendenze riformatrici del principe e la secolarizzazione dei beni ecclesiastici portano nel 1866 ad un colpo di stato militare organizzato dall'opposizione liberare e conservatrice congiunte. Viene nominato come principe Carlo I Hohenzollern-Sigmaringen.
Il Congresso di Berlino (1878) riconosce l'indipendenza della Romania che viene riconosciuta già a dicembre dall'Italia e, nel corso dell'anno successivo, anche dalle grandi potenze. Il 14 marzo 1881 il parlamento proclama il regno di Romania.
Il suo primo atto internazionale fu l'adesione alla Triplice Alleanza (Germania, Austria ed Italia).
Ben presto però questa adesione diventa sempre più tiepida; i motivi sono gli stessi che stanno staccando l'Italia dagli Imperi Centrali, ossia l'irredentismo; così come gli Italiani aspirano a Trento e Trieste, i Rumeni considerano la Transilvania parte della loro patria.
Da un'altro punto di vista la Romania ha problemi anche con la Russia: i due stati si contendono il possesso di quella regione che si può definire, a seconda dei punti di vista, la Bessarabia meridionale oppure la Moldavia orientale; attualmente la Russia si è fatta cedere quelle provincie in cambio della Dobrugia orientale.
I movimenti pan-rumeni accarrezzano l'idea di incorporare non solo la Transilvania ma anche Bessarabia e Bucovina. Italia e Romania collaborano attivamente in modo che la loro minaccia congiunta di modificare l'equilibrio tra le due grandi coalizaioni faccia alzare il loro potere contrattuale
Un altro problema per la Romania è il rafforzamento ai confini meridoniali della Bulgaria, abbastanza legata alla Russia.
La politica interna è dominata dalla pratica del transformismo; il parlamento vede la contrapposizione tra conservatori e liberali ma anche tra le fazioni germanofila (principalmente annidata nel partito conservatore e sostenuta anche dal re) e quella (buona parte di estrazione liberale) favorevole all'Intesa (Francia-Inghilterra-Russia).
Esiste comunque un`ampio movimento bipartisan a favore di un`atteggiamento di neutralità; anche questo movimento ha diverse sfumature tra i ``puri-e-duri'' e quelli che ritengono che possa valere la pena, al momento debito, di schierarsi in cambio di consitenti vantaggi territoriali.
Le figure di maggior spicco sono
Forse sarebbe opportuno chiedere lumi a Brătianu
Oggi al potere c'è il partito conservatore con una solida maggioranza; il governo è guidato da Carp che tiene anche l'interim del Ministero degli Esteri